Cucina futurista a Milano

Nelle sale di Palazzo Reale a Milano, durante il Weekend Futuristi, si è tenuta la mostra Futurismo 1909-2009 Velocità + Arte + Azione.

La manifestazione è culminata in una sorta di cena-happening imbandita secondo quegli usi e costumi cari a personaggi quali Boccioni, Depero e Marinetti che, oltre a diffondere uno dei principali movimenti avanguardisti, ambirono persino ad attuare una vera e propria rivoluzione culinaria: lo scopo era creare una nova tipologia di italiano che si distinguesse dalla massa per eroicità, snellezza e velocità.

Il Manifesto della cucina futurista, pubblicato sulle pagine della Gazzetta del Popolo di Torino nel 1930, s'incentrava su concetti tipo l'azione, l'azzardo, il movimento e soprattutto l'autarchia gastronomica nella cucina italiana. Grande scalpore fece la provacazione suscitata dall'abolizione della pastasciutta e della pizza, che venivano considerati come alimenti amidacei pesanti, poco digeribili e portatori di letargia.

La cucina futurista, riproposta anche recentemente nel Palazzo Reale milanese, impone regole precise e inalterabili: i pasti vanno considerati come un vero evento gastro-estetico, con cui soddisfare tutti i sensi.

La mostra milanese, ispirandosi agli aerobanchetti futuristi d'inizio Novecento, ha ricreato un'eccezionale coreografia scenica, adottando una disposizione dei tavoli a forma di aeroplano, fogli di alluminio al posto delle tovaglie, piatti in metallo e latte di benzina come bicchieri.

Il menù ha proposto un antipasto intuitivo, formato da cestini scavati nella buccia d'arancia ripieni di salame e sottaceti, trafitti da grissini, un primo a base di riso, un secondo di carne, o pesce e un dessert di fragole e pasta candita di mandorle.

Milano celebra dunque uno dei maggiori movimenti di inizio Novecento, riproducendone fedelmente storia, cultura e cucina.