La lavorazione delle olive

La qualità dell'olio viene determinata già a partire dai sistemi di raccolta delle olive, che spesso crescono in alberi di grandi dimensioni, dove maturano sino al momento in cui si staccano, cadono e vengono raccolte per essere macinate.

La raccolta degli oli più pregiati, ovvero quelli a bassissima gradazione di acidità, viene effettuata manualmente, ma questo lungo procedimento è diffuso solo in alcune realtà produttive familiari, o in oliveti di dimensioni modeste.

Più generalmente la raccolta viene effettuata tramite l'utilizzo di una serie di reti che, disponendosi attorno ai ceppi, raggruppano tutte le olive cadute dall'albero: questa soluzione però, nella maggior parte dei casi, non permette di ottenere olio extravergine di oliva, a causa dell'eccessiva maturazione dei prodotti.

Il grado di freschezza delle olive si diversifica dunque in base ai giorni che possono trascorrere tra la caduta delle prime e quella delle ultime.

Oggi le olive vengono raccolte soprattutto in modo meccanico, fenomeno che ha introdotto evidenti benefici sia a livello economico che a livello qualitativo: questa soluzione presenta la facoltà di richiedere una minore quantità di tempo, rispetto alle tradizionali pratiche manuali e consente di programmare la raccolta nel momento in cui le olive si trovano ad essere nel giusto grado di maturazione.

In seguito alla macinazione, le olive sprigionano la 'sansa', che ne costituisce circa il 40% del peso iniziale e che in passato veniva utilizzata per il riscaldamento: ora, tramite l'utilizzo dei solventi chimici, proprio da questi resti viene estratto 'l'olio di sansa'.

Infine sappiamo che attualmente esistono circa 4 tipologie di olio, che sono: l'olio extravergine di oliva, l'olio vergine di oliva, l'olio di oliva, composto di oli di oliva raffinati e oli di oliva vergini e l'olio di sansa di oliva.